Soncin, Diana… e perché no Peppe Iachini?
Ufficialmente si è aperta la… caccia all’allenatore. Chi sarà il successore di Andrea Sottil? Sono in corso da parte del direttore sportivo Valentini gli approcci con vari tecnici ma per ora nulla trapela. Che cosa si chiede al nuovo “mister”? Soltanto due cose. La prima è che faccia giocare bene la squadra, la seconda è che riesca ad ottenere buoni risultati il cui obiettivo minimo debba essere una tranquilla salvezza e magari con l’aggiunta di qualcos’altro come è successo nel campionato appena conclusosi.
Non reputiamo siano richieste eccessive in quanto chi siederà nella prossima stagione sulla panchina bianconera avrà il rilevante vantaggio di allenare una squadra che ha già una collaudata ossatura che dovrà soltanto essere migliorata con tre o quattro innesti. Innanzitutto bisognerà prima di ogni cosa avere chiara quale sarà la sua filosofia calcistica: il 4-4-2, il 3-5-2- o il 4-3-3. Il prossimo torneo cadetto preannuncia sin da ora notevoli difficoltà sia per quanto riguarda la salvezza che la promozione. In particolare la prima in quanto sono cinque o sei le squadre che dovranno lottare per evitare il… peggio. Inoltre bisognerà verificare se al nuovo tecnico andranno bene alcuni giocatori per sviluppare il gioco che vorrebbe sviluppare. Pensiamo che per quanto riguarda il pacchetto difensivo non esistano dubbi. Qualora torni all’Ascoli Bellusci, si tratterà soltanto di individuare elementi che all’occorrenza sostituiscano efficacemente i titolari. Con l’arrivo del centrale brianzolo la difesa si è trasformata in granitica.
Per centrocampo ed attacco, come detto, tutto dipende da come vorrà schierare i due reparti: al momento il primo è orfano di Maistro – si sta comunque trattando con la Lazio il rinnovo – e davanti di Tsadjout, rientrato al Milan per fine prestito ma potrebbe tornare all’Ascoli, qualora il giocatore sia d’accordo. Non rimane che attendere nella speranza che i dirigenti bianconeri prendano piena coscienza che di tempo ce n’è molto poco.