Avevamo deciso di fare un’inchiesta sulla situazione delle zone terremotate, chiedendoci a che punto erano i lavori di ricostruzione, quante erano le persone rientrate e quante nelle zone più colpite avevano deciso di non tornare, ma il terremoto ci ha voluto rimettere lo zampino, quasi volesse ricordare che è inutile ricostruire, tanto lui c’è sempre e i suoi danni può riproporli.
Oggi 9 giugno 2022 alle ore 13.18, con epicentro in mare tra la costa Picena e quella Fermana, è stata registrata una scossa di magnitudo 4.1
Pochi se ne sono accorti, perché in quel momento stava imperversando un nubifragio con tanto di grandine e tuoni da coprire tutto e confondere.
4 minuti dopo un’altra scossa, sempre nella stessa zona ma di magnitudo 2.4.
Ricostruire allora è urgente, ma farlo a regola d’arte seguendo le norme antisismiche diventa fondamentale.
A seguito dell’evento sismico il Dipartimento della Protezione Civile si è messa in contatto con le strutture locali del Servizio nazionale della Protezione Civile per le prime verifiche, ma non sono stati segnalati danni a persone o cose, e per dare disposizioni per restare all’erta.
Trenitalia, dal canto suo, ha interrotto il transito tra le stazioni di Alba Adriatica e quella di Porto San Giorgio, per permettere ai tecnici di effettuare le verifiche lungo il tratto interessato. Il traffico sulla linea è ripreso in serata.
Il sisma è stato localizzato ad 8 km da Cupra Marittima, 9 km da Grottammare, 11 km da Pedaso, 12 km da San Benedetto del Tronto e Campofilone, 13 km da Massignano, 15 km fa Altidona e Acquaviva Picena, 16 km da Ripatransone e Monteprandone, 17 km da Montefiore dell’Aso, Lapedona e Martinsicuro, 19 km da Moresco, 20 km da Colonnella, 47 km a nord est di Teramo, 61 km a nord di Montesilvano.
(In “primo piano” un’inchiesta sullo stato delle cose nelle zone colpite dal sisma del 2016)