A noi italiani piacciono in modo particolare gli “inglesismi”, specialmente quando l’argomento che si tratta è il pallone. Nel mese di gennaio scorso si sbandierò ai sette venti la parola “closing”. Nel corso di una solenne manifestazione nella sede della società di Corso Vittorio venne presentato alla stampa ed al pubblico, con tanto di maglietta bianconera in mano, tale Matt Rizzetta, facoltoso imprenditore italo americano che si era fatto avanti intenzionato a diventare il patron dell’Ascoli. Ne seguì proclami ad effetto che infiammarono la fantasia dei tifosi. Il cosiddetto “closing” – dal significato italiano “chiusura” – si sarebbe dovuto concretizzare entro la fine del mese di marzo 2022. Il futuro del calcio bianconero era assicurato. Ad aprile, però, da oltreoceano non è giunta alcuna notizia. Da indiscrezioni si è appreso che Rizzetta avrebbe chiesto una deroga alla conclusione del “closing” fino al 30 giugno giustificandolo con il fatto che nel frattempo avrebbe cercato persone disposte ad appoggiare il suo ambizioso progetto. Nel frattempo, in una delle sue tante esternazioni sui social, Pulcinelli ebbe a dire che se Rizzetta si fosse tirato indietro, nessun problema perché c’era pur sempre lui. Mancano pochi giorni alla fine del mese di giugno ed ancora non si hanno notizie sulle intenzioni dell’imprenditore italo – americano, tanto meno che fine farà il “closing”. L’impegno manifestato da Pulcinelli dovrebbe costituire una garanzia ma, per onor del vero, sarebbe opportuno che il “patron”, tanto prodigo nelle sue esternazioni, faccia sapere come stanno le cose ed il motivo per cui, dopo tanti trionfalismi all’annuncio dell’affare, il “closing” è andato a “carte quarantotto”. Con fiducia aspettiamo una risposta!
Passando da… palla in frasca, segnaliamo che il Pescara, compagine che milita in serie “C”, ha richiesto all’Ascoli il centrocampista Michele Castorani, 22 anni, che lo scorso campionato fu dato in prestito alla Feralpi Salò.