Esame di maturità per l’Ascoli dopo appena sei giornate dall’inizio del campionato. Purtroppo, la brutta sconfitta contro il Perugia ha messo a nudo la pochezza di gioco. È pur vero che è ancora poco il tempo per i giocatori di assimilare le idee di Bucchi, ma chiedere di più è naturale visto come la società si è mossa sul mercato.
Quello che deve fare l’Ascoli nell’affrontare il Parma è fornire davanti ai suoi tifosi una prestazione convincente che cancelli il ricordo, almeno in parte, della prestazione fornita al Curi di Perugia. Certo, i bianconeri sono attesi da un impegno difficilissimo, almeno sulla carta, ma ciò che conta è gettare nella contesa tutte le energie che i giocatori hanno in corpo. Bucchi sarebbe tentato di schierare un Ascoli diverso rispetto al passato, passando dal canonico 4 -3 – 3 al 4- 4 – 2 sacrificando un attaccante esterno, Bidaoui o Lungony., ed infoltendo il centrocampo che a Perugia è stato costantemente in difficoltà non riuscendo a fare filtro e a rilanciare l’azione offensiva. Le caratteristiche tecno – tattiche del Parma imporrebbero un’opposizione prudente evitando così di concedere spazi agli avversari, particolarmente abili nell’approfittare di queste situazioni.
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Per quanto riguarda la formazione che Bucchi dovrebbe mandare in campo toccherà a Baumann difendere l’inviolabilità della porta bianconera. Fermo restando l’accoppiata dei due centrali, Botteghin e Bellusci, interrogativi sulla scelta dei difensori esterni. Salvi potrebbe tornare titolare sulla destra mentre sulla fascia sinistra si giocano il posto Falasco e Adjapong. Da indovinare la composizione della linea mediana se schierata a tre o a quattro. In quest’ultimo caso potrebbe fare il suo esordio dal primo minuto Giovane oppure puntare sul più esperto Adjapong. Attacco a due punte o a tre? Nel primo caso dovrebbero essere schierati Gondo centralmente e Bidaoui sulla fascia sinistra, la qual cosa confermerebbe il centrocampo a quattro. Altrimenti, se si tornerà all’antico, tre punte con Lungony a destra, e centrocampo a tre.