Ascoli, che disastro!

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Debbo fare ammenda per quello che ho scritto dopo Palermo-Ascoli: non capisco nulla di calcio!

Fino a quel momento non avevo mai visto giocare l’Ascoli e la “friabilità” della difesa dei siciliani, mi aveva fatto pensare che il merito era tutto bianconero. Dopo le ultime quattro partite, purtroppo, ho dovuto ricredermi, perciò chiedo scusa per quello che ho scritto e cambio giudizio: l’Ascoli è un cantiere aperto dove sembra  che il capo mastro non abbia alcuna idea su come si costruisca una casa. 

Forse questo mi causerà gli strali della società, sempre attenta a ribattere le polemiche, ma sarei ipocrita se dicessi che “tutto va ben madama la marchesa”. D’altronde il ruolo di chi scrive, ma anche di chi paga il biglietto o l’abbonamento, consente di esprimere un giudizio sincero e non iscriversi al gruppo degli adulatori, che non fanno aprire gli occhi alla società che, lo dico a scanso di equivoci, quest’anno si è mossa sul mercato con accortezza, portando in bianco-nero interessanti giocatori.

Pensavo che dopo Perugia non si potesse fare peggio, ma contro il Parma l’Ascoli si è superata. Difesa colabrodo (dove è finita la coppia centrale Botteghin – Belusci?) e centrocampo inesistente (si sente la mancanza di gente come Saric, Maistro). Resta l’attacco, dove l’Ascoli ha gli uomini migliori, anche troppi, ma se non ci sono idee su come si vuole giocare (con una sola punta, con una punta e due esterni, con due punte…) hai un bell’acquistare giocatori di qualità per poi tenerli per un’ora in panchina o mandarli in campo persi nel deserto. 

Naturalmente se l’orchestra stecca, la responsabilità è del direttore d’orchestra, cosa che nel calcio riesce anche meglio, giacché cacciare 11 giocatori è più complicato che dare il ben servito ad una persona sola.

Non conosco Bucchi e forse non me ne verrà data la possibilità di conoscerlo, ma voglio spendere una parola per lui, oggi che i tifosi storcono il naso. Quando la società comunicò l’assunzione di Bucchi, con i mugugni dei tifosi, ancora fermi al “sogno” Inzaghi, mi permisi di non essere d’accordo e feci il paragone con Renna, sconosciuto anche lui quando Rozzi lo prese, ma che fu capace di fare un campionato che resta ancora nella storia bianconera come il campionato dei record. 

Non vorrei chiedere ammenda anche per questo e spero che la sosta di campionato serva a Bucchi per riflettere e fare le dovute correzioni. La piazza ascolana è esigente e non si accontenta della vittoria ma vuole anche il gioco. Figurarsi come può reagire se perde e non ha gioco!

Meditate gente, meditate!

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