Si è soliti dire che chi si accontenta gode. Al termine del confronto fra Ascoli e Genoa chi ha goduto è stato l’undici ligure, deludente quanto mai e non certo meritevole del punto, mentre quello bianconero si è visto costretto ad accontentarsi del pareggio obtorto collo.
Ciò a cui si è assistito a meno di un quarto d’ora dal termine dell’incontro ha dell’incredibile e vale la pena raccontarlo. Scatto sulla sinistra di Dionisi che sbilancia con una finta il suo controllore, entra in area e si presenta tutto solo davanti al portiere ospite: destro in diagonale che miracolosamente Semper con la mano sinistra manda sul palo. Sfera che viene raccolta da Gondo che da sette – otto metri, portiere ospite a terra, calcia a colpo sicuro sui piedi di un difensore appostato sulla linea che riesce a respingere. Il pallone finisce sui piedi di Collocolo il quale lo deve soltanto appoggiare in fondo al sacco ma incredibilmente calcia male mandandolo fuori. Da non credere che nel breve volgere di dieci secondi tre giocatori dell’Ascoli abbiano fallito il goal del vantaggio bianconero che con ogni probabilità avrebbe significato la conquista di tre punti.
Sin dalle prime battute di gioco si è intuito che sia l’Ascoli che il Genoa avevano un solo obbiettivo da perseguire: non perdere. Primo tempo inguardabile in cui il Genoa si è difeso con efficacia anche perché le due punte ascolane erano inoffensive. Nella ripresa le cose sono cambiate in quanto l’Ascoli, dopo aver corso due pericoli sventati da Guarna, ha cambiato marcia.
Fuori l’inconcludente Lungoyi per Dionisi la manovra offensiva ha assunto maggiore concretezza e, come detto, ha creato quattro palle goal, tre delle quali malamente gettate alle ortiche. Comunque, se si considera che Bucchi, causa squalifiche e infortuni, ha dovuto fare miracoli per mandare in campo un undici che comunque si è battuto con grande determinazione non c’è che essere soddisdfatti. Il Genoa, dal canto suo, che annovera nelle sue file nomi altisonanti, al Del Duca si è dimostrato molto deficitario sia dal punto di vista tecnico che tattico.
Pagelle
Guarna 6,5: ha dovuto effettuare due interventi importanti a salvaguardia della propria porta.
Donati 6,5: ha presidiato efficacemente la fascia destra.
Botteghin 7: padrone dell’area.
Quaranta 6,5: un rientro positivo.
Tavcar 6,5: ha svolto con diligenza il suo compito.
Falasco 7,5: merita il voto più alto non solo per la prestazione ma soprattutto per lo spirito di abnegazione dimostrato scendendo in campo in condizioni non ottimali.
Giovane 6,5: prestazione di sacrificio.
Collocolo 6,5: se avesse realizzato quel goal il suo voto sarebbe stato ben più alto.
Caligara 6,5: ha lottato su ogni pallone con risultati positivi.
Lungoyi 4: pessima prestazione sulla quale è bene che Bucchi rifletta.
Gondo 5: prova scarsamente convincente. Si é mangiato un goal già fatto.
Dionisi 6: la classe non gli manca riuscendo a mettere in difficoltà qualsiasi avversario.
Eramo 6: quando è entrato in campo ha fornito il suo prezioso contributo.