Il grido di dolore di una tifoseria passionale

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Era prevedibile da tempo che prima o poi ci saremmo trovati nella condizione di dover affrontare la situazione che si è venuta a determinare in seno all’Ascoli. Troppi sono stati i segnali negativi arrivati dalle pessime prestazioni della squadra: assenza di gioco, rendimento dei singoli non confacente alle necessità, situazione all’interno dello spogliatoio non certo idilliaca, scelte tecniche discutibili. 

La bomba è deflagrata dopo la sconfitta contro la Ternana con i 1200 tifosi al seguito che hanno pesantemente contestato non la squadra – se uno è privo di classe non può di colpo diventare un campione – ma Bucchi e il “deus ex machina” di corso Vittorio Emanuele, De Santis, ex arbitro di calcio cui Pulcinelli ha dato pieni poteri. 

Che Bucchi sarebbe finito sulla graticola era scontato. La tifoseria non ha dimenticato il comportamento del tecnico che al termine di una partita svoltasi al Del Duca preferì, dopo aver stretto la mano alla terna arbitrale e agli avversari, rientrare negli spogliatoi snobbando i tifosi bianconeri. La ferita ancora viva si è riacutizzata a Terni dove, mentre i giocatori sono andati sotto il settore ospiti a ringraziare i tifosi che li avevano incessantemente sostenuti per tutta la partita, Bucchi, sentita la contestazione, ha preferito rientrare nello spogliatoio smentendo se stesso: “Io ci metto sempre la faccia!”. 

Per chiudere il discorso resta da aggiungere il direttore sportivo Valentini, che ha saputo vendere i pezzi migliori messisi in evidenza sotto la gestione Sottil, rimpiazzandoli con elementi decisamente di caratura inferiore. E, se vogliamo dar credito ai “si dice”, sembra imminente la partenza di Buchel e Bidauì. Gli ultimi piedi buoni della squadra. E per dove? Rinforzare squadre della nostra categoria direttamente rivali per la zona play off.  

Non vogliamo essere gli uccelli del malaugurio e diamo ancora credito alla società. Sanno bene anche loro quello che manca alla squadra, sanno bene che il tifoso ha il palato fino, che è tornato a riempire lo stadio, quindi mettiamo a frutto queste due settimane per correre ai ripari, prima che chiuda definitivamente il calciomercato.

Ma serve che Pulcinelli prenda coscienza  di ciò che sta accadendo e prenda in mano la situazione per porvi adeguato riparo, sempre che vi sia l’intenzione di voler mantenere la categoria. Al “patron” diamo piena fiducia, per il momento.

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