L’Ascoli affonda, ma l’allenatore non molla

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Non pensavamo proprio che saremmo arrivati a questo punto. La luce rossa della spia si è improvvisamente accesa ed ora l’Ascoli si trova con un piede dal baratro non solo, ma è in atto una feroce contestazione nei confronti di Christian Bucchi. Capiamo lo stato d’animo dei tifosi che hanno tutte le ragioni di questo mondo a scagliarsi contro l’allenatore ma non dimentichiamo una cosa: se ai deludenti risultati aggiungiamo anche il forte dissenso, il pericolo incombente è che si vada a peggiorare gravemente la situazione. La proposta che avanziamo è di aspettare l’esito fondamentale del confronto di sabato prossimo con il Cittadella poi si prenderà la decisione opportuna. Togliersi dalla mente che Bucchi si dimetta dopo aver incassato incredibilmente un rinnovo di contratto fino al 2026. Non si getta al vento “lu cace vinciuto”.

Ma c’è un’altra cosa di fondamentale importanza. Dopo il fallimento di portare ad Ascoli il tecnico Pippo Inzaghi, Pulcinelli ha fatto cadere la sua scelta su Christian Bucchi. Voi pensate che il patron prenderebbe una decisione che smentisce il suo operato? Ne sono scarsamente convinto per cui meglio sarebbe, prima di intraprendere un’azione di massiccia contestazione, aspettare l’esito della prossima partita che riveste un’importanza capitale.

Guardiamoci negli occhi, Bucchi, oltre ad aver contribuito a determinare l’attuale pericolosa situazione tecnico – tattica della squadra, con i suoi comportamenti, vedi mancati saluti alla curva a fine partita, si è messo contro la tifoseria che non ha mai dimenticato quello che per essa viene considerato un “sgarro”.

Per quanto riguarda la contestazione a De Santis, ex arbitro coinvolto in Calciopoli, non siamo a conoscenza delle motivazioni di tale comportamento dei tifosi. Sappiamo, a titolo d’informazione, che De Santis è il braccio destro di Pulcinelli tanto che nella sede di Corso Vittorio fa il bello e cattivo tempo. Prenderà mai il “patron” la decisione di… esonerarlo? Crediamo proprio di no ma se le cose dovessero mettersi al peggio non escludiamo una rivoluzione clamorosa. Ciò che conta, comunque, è che si agisca da entrambe le parti per raggiungere la salvezza dell’Ascoli. Il resto ha un’importanza molto relativa. 

Il nostro convincimento resta che una squadra come quella dell’Ascoli attuale non possa assolutamente far temere il peggio ma di certo non si potrà andare avanti con l’attuale andazzo. Ma intanto facciamo quadrato intorno alla squadra.    

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