Amore e relazioni nelle persone borderline: un’esperienza

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Continuano i nostri articoli dell’Ithaca Academy. I giovani che prendono la parola per raccontarci ciò che sta loro a cuore:

Chi non ti educa all’amore, amore non ti ama“. Così canta Madame in Se non provo dolore, canzone del suo nuovo album “l’Amore” uscito il 30 marzo scorso. L’amore, il sentimento che ha ispirato le più belle creazioni umane, le più belle poesie da leggere, le più belle composizioni da ascoltare, è anche causa dei dolori più profondi che abitano i cuori delle persone.
Quando si parla di amore si hanno sempre opinioni soggettive: non esiste un modo universale per provare e per manifestare questo sentimento; tuttavia all’inizio del mese di marzo nella mente mi è balenata l’idea di analizzare come le persone che soffrono di un disturbo borderline affrontino le relazioni sentimentali e come si palesi in loro questa emozione.
Per chi non lo sapesse le persone affette da disturbo borderline (DBP) sono caratterizzate da una forte instabilità, da una marcata emotività e impulsività, inoltre sono spesso presenti comportamenti violenti, aggressivi e autolesionisti tanto che segnerebbero un segnale prodromo del DBP. Questo disturbo è stato stimato tra l’1 e il 2% della popolazione generale e si riscontra tre volte più frequentemente nelle donne rispetto agli uomini.
Ora come ora voi vi starete chiedendo: qual è il modo migliore per affrontare questo argomento? Ecco, io ci ho pensato e il 6 marzo ho scritto alla mia ex per chiederla la disponibilità a rispondere ad alcune mie domande a riguardo.
Io e lei siamo stati insieme due anni fa e, prima di intraprendere una relazione, mi disse di soffrire di tale disturbo. Non appena lo venni a sapere mi fiondai su internet a leggere lunghi, noiosi e complicati articoli medici per informarmi su questa questione e, ogni volta che ne finivo uno, mi trovavo sempre, o più confuso, o con la testa dolorante. Non mi è mai venuto in mente di chiedere a lei. Di chiederle come si sentisse all’interno di questi rapporti, come si sentisse al di fuori, cosa sentisse e soprattutto come lo sentisse in rapporto a me.
Gli errori più comuni in queste situazioni è ignorare le opinioni e la persona che si ha davanti e farne una generalizzazione sulla base di statistiche e numeri e opinioni lette chissà dove. Così, magari forse anche in ritardo, mi sono messo di fronte a lei e ho cercato di capire, ponendole le domande che avrei dovuto farle tempo prima.


Se dovessi descrivere una relazione con una persona borderline, come lo faresti?
L’amore nei confronti di una persona borderline è estenuante, intenso, sottoposto a complicazioni e rendermi conto del mio grande limite è il primo passo per la guarigione. La relazione diventa un rapporto lontano dalla simmetria e dalla reciprocità ma costituito piuttosto da un attaccamento. Sono relazioni caratterizzate dalla possessività, dai tentativi di gestire il partner secondo i propri bisogni, con tecniche di manipolazione che vanno dalla seduzione al vittimismo. Ogni volta che si percepisce l’altro lontano si generano espressioni di rabbia e reazioni esasperate di fronte al pericolo reale o presunto di essere abbandonati. Niente terrorizza il borderline più di un abbandono…”,
Come hai reagito e reagisci a questa minaccia?
Mi è capitato qualche volta, di fronte all’abbandono, di stabilire relazioni affettive superficiali, di durata breve per una forte necessità di protezione e per superare l’abbandono precedente non perché io provassi sentimenti elevati. Mancando in me una precisa identità personale, soprattutto in passato, cercavo di trovarla negli altri e nelle cose materiali”.
Come ha inciso questo disturbo nelle tue relazioni?
Nelle relazioni che avuto modo di vivere era presente una continua idealizzazione e svalutazione dell’altra persona in quanto non possiedo una visione unitaria di me né della ipotetica persona al mio fianco. Nella mia mente non riesco a considerare contemporaneamente una immagine del partner con pregi e difetti: o è completamente buono o completamente cattivo. Queste due rappresentazioni poi si alternano nella mente a distanza di tempo brevissimo.
D’altra parte però sostengo che: coloro che hanno avuto a che fare con me in una relazione, nonostante le difficoltà, abbiano avuto il pensiero di essere stat* salvat* da me. Sono capace di ascoltare ogni tua parola con ammirazione e l’insieme di sensazioni positive sono capaci di riempire il vuoto nell’altra persona
”.
Una parola per descrivere le tue relazioni?
Eccesso. Fatto di alti e bassi. Potrei allontanarmi emozionalmente da te senza una ragione apparente o ferirti così da farti allontanare. Mi rendo conto che staccarsi da persone con questa problematica è difficoltoso soprattutto per l’attaccamento emotivo innegabile che si crea”.
E le liti o le separazioni come le vivi?
Nel momento in cui la persona borderline perde la fiducia altrui e una relazione interpersonale si rompe,
le colpe sono sempre degli altri ma la paura dell’abbandono può trasformarsi in automutilazione o in tentativi o minacce di suicidio
. I conflitti portano a grosse sofferenze: se il dolore percepito da una persona non borderline sarebbe 5, per le persone borderline è 10. Tutti questi comportamenti hanno sempre reso le mie relazioni intense e complicate, generano continui conflitti anche al di fuori di relazioni amorose”.
Come ti relazioni con la società esterna?
“Purtroppo al giorno d’oggi il DBP non viene compreso come reale disturbo perché apparentemente queste persone hanno un comportamento che simula la normalità, ma spero che nel mio futuro che la mia esperienza possa essere d’aiuto a qualcuno”.


E proprio per questa frase, quest’ultima frase che mi sono convinto di portare a termine questo articolo.
Una volta finita questa conversazione, rimasto solo, le parole hanno riecheggiato nella mia testa. Tutto è stato portato a galla, tutte i momenti passati insieme, tutto il dolore provato, il senso di attaccamento alla sua persona, la mia incapacità di staccarmi da lei. Come se fosse una droga, come se creasse in me un senso di dipendenza dalle sue parole, dalla sua immagine, dal suo tocco. Era impossibile per me riuscire a immaginare una vita senza di lei, riuscire a pensare di non stare con lei.
Questo articolo tuttavia non va letto in chiave offensiva. Non voglio attaccare o sminuire queste relazioni. Ritengo che queste siano più intense, passionali e travolgenti in confronto a tutte le altre. Queste mie parole vogliono solo incentivare le persone a mettersi all’ascolto, a conoscere, a cercare di comprendere le persone con questo disturbo. Ignorare questa problematica, far finta che queste siano normali o che i loro comportamenti non siano il frutto di disturbi, traumi e malesseri conducono solo alla sofferenza di entrambe le perone coinvolte nel rapporto.
Il messaggio finale che voglio trasmettere è che, per la mia esperienza personale, queste non sono persone ‘normali’. Sono esseri speciali, fragili ed eternamente bisognosi di cure e di amore che meritano più di ogni altro. Sono eternamente grato di aver avuto questa esperienza, di aver avuto il privilegio di essere nella vita di una persona così piena d’amore e maledettamente importante.

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