Capitale della cultura, ma non solo: il sindaco e i suoi progetti per Ascoli

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Marco Fioravanti, l’attuale sindaco di Ascoli Piceno, è tra i più giovani primi cittadini d’Italia. Infatti ha da pochi mesi compiuto 38 anni. Non è sposato ma, per sua stessa ammissione, non ha ancora perso la speranza. Ha conseguito due lauree: una in scienze politiche e relazioni internazionali, l’altra in magistrale management dei sistemi socio-sanitari. Una vera grande passione: la politica. Ci riceve nel salotto della residenza civica per una breve intervista.

Sindaco Fioravanti, a distanza di quasi due anni e mezzo dalla sua elezione, in che misura ha rispettato quanto era contenuto nel suo programma elettorale?

“Sto completando quasi tutti i punti che ho indicato durante la campagna elettorale. Purtroppo la pandemia mi ha costretto a rallentare creando ai cittadini nei cittadini un disagio collettivo a tanta rabbia. Superare i problemi sanitari e psicologici che si sono venuti a creare richiederà del tempo”.

Ascoli ambisce ad essere eletta capitale italiana della cultura. Iniziativa più che lodevole. La speranza, comunque, è che non vengano dimenticati i tanti problemi che affliggono la città: rifacimento delle strade urbane, pavimentazione della piazze, ripulire i monumenti imbrattati da giovani privi di educazione civica, massima attenzione allo stato degli arredi urbani. Qual è il suo piano?

“Andremo avanti a breve con il recupero di via Trieste. In agenda abbiamo messo la sistemazione delle due piazze cittadine più importanti, la riqualificazione di Piazza San Tommaso e del quartiere di Porta Romana ma anche di altre piazze. Per quest’ultime opere bisognerà attendere che terminino i lavori di Via Trieste altrimenti si creerebbero pesanti problemi di circolazione urbana”.

Il sindaco riceve, gli assessori ricevono. Visti i tempi, non crede  sia opportuno che sindaco ed assessore abbiano un contatto diretto con i cittadini?

“Prima che scoppiasse la pandemia due giorni a settimana incontravo la gente al bar per prendere un caffè. Occasione utile per raccogliere le loro istanze. La pandemia ha bloccato tutto. A breve rilancerò l’iniziativa”.

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