Orlando Le Fleming apre la stagione al Cotton Club

Torna la grande musica nel capoluogo piceno. Il jazz-funk si unisce alla fusion anni '80

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Dopo lo “stop” pandemico, riapre il palcoscenico del “Cotton Club”, il tempio delle sonorità jazz ubicato in zona Castagneti. La prima serata del 2022 ospiterà un contrabbassista di respiro internazionale, Orlando Le Fleming, che si esibirà nello scenario ascolano con il suo quartetto “Romantic Funk” per presentare il suo ultimo lavoro, intitolato “The Unfamiliar”, osannato dalla critica di tutto il mondo per la sua esplosiva miscela costituita da funk e fusion. 

L’artista inglese, nato a Birmingham , classe 1976, ha abbracciato la musica molto presto, nonostante sembrasse destinato ad una carriera di sportivo, visto che inizialmente il suo percorso adolescenziale lo aveva portato ad essere un ottimo cricket professionista. Poi, in virtù del fatto di essere figlio d’arte – sua madre violoncellista e suo padre compositore – la passione nei confronti delle sette note ha preso ben presto il sopravvento. 

Il primo passo è stato alla Royal Academy of Music a Londra per poi affermarsi come uno dei bassisti più stimati del Regno Unito, attraverso collaborazioni e registrazioni con nomi del calibro di Guy Barker, Jason Rabello, Iain Ballamy, Tommy Smith. Approdato successivamente nell’olimpo del jazz, si trasferisce a New York, con lavori effettuati al fianco artisti quali  Billy Cobham e Brandford  Marsalis Quartet.  

Il debutto come compositore è datato 2010 con l’album “From Brooklyn White Love”, immediatamente foriero di grandi apprezzamenti dagli addetti ai lavori. 

Questa sera la realtà musicale  di Orlando Le Fleming, al centro del concerto “Romantic Funk: The Unfamiliar”, vedrà Philip Dizack alla tromba, Tom Cawley alle tastiere e James Madrren alla batteria. La serata, molto attesa, vedrà il musicista e compositore inglese alle prese con un universo live volto ad approfondire il lessico jazz-funk che ne ha connotato gli esordi, spingendolo verso i fasti della fusion anni Ottanta. Nel repertorio, assemblato durante una lunga residenza al club newyorchese “55 Bar”, risuonano le eco di Miles Davis, Wayne Shorter e Herbie Hancock, rivisitati alla luce di un groove di straordinaria intensità. “The Unfamiliar”, è un disco osannato  in tutto il mondo per la sua impeccabile formula rappresentata  da  generi di enorme appeal. Una serata decisamente da non perdere per chi intende ricominciare a d ascoltare il jazz delle migliori occasioni e tornare a  vivere le emozioni proposte del Cotton Club.                  

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