Il professor Ciufo, il Montedinove e la scoperta del fluidificante

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Se in uno rigurgito nostalgico parlassi del calcio degli anni ’60, storcereste di sicuro il naso e lo liquidereste con uno smitizzante “altri tempi”. Ma calcio era ieri e calcio è oggi, il pallone deve essere calciato con i piedi e per fare goal si deve sempre buttarla infondo alla rete. 

Ma vent’anni fa era semplicemente impensabile che anche le donne si sarebbero date a questo sport, che le tattiche di gioco siano state spinte all’eccesso, gli ingaggi dei giocatori incredibilmente fuori da ogni ragionevole logica, comportamenti in campo e fuori da censurare. 

Se dovessi scegliere, non avrei esitazioni a dare la mia preferenza al calcio di un tempo, più semplice, genuino e rispettoso delle regole. Le tattiche? Ce ne era solo una: i terzini marcavano le ali, gli stopper gli attaccanti, i centrocampisti doveva darsi da fare sia in fase di filtro che di spinta mentre agli attaccanti restava l’ingrato compito di fare goal. Semplice, no. 

Ricordo con grande stima il professor Ciufo. Era di origini pugliesi ed insegnava educazione fisica alle superiori. La sua grande passione era insegnare calcio ai giovani. Divenne allenatore del “Lillo Montedinove” sostenuto dal Cino Del Duca, il quale divenne poi presidente dell’Ascoli Calcio 1898. 

La prima lezione che il Prof. ci fece fu un po’ complicata. Ci chiamò tutti a raccolta a bordo campo e disse: “La regola fondamentale del gioco calcio è che non gioca chi è in possesso della palla bensì chi non gioca”. Affermazione che ci lasciò di stucco in quanto non capimmo quale fosse il senso. Il Prof. capì che non avevamo capito una mazza per cui ci spiegò il concetto. “A colui che è in possesso di palla, gli altri devono smarcarsi per dargli la possibilità di servire un compagno di squadra che nel frattempo si era liberato. Chiaro? Adesso sì che avevamo capito il concetto.

Si continua ad affermare che fu Helenio Herrera ad “inventare” il terzino fluidificante, al tempo Giacinto Facchetti. Falso! Prima del tecnico argentino la  “trovata” fu  del prof. Ciufo. Giocavo all’ala sinistra. Un giorno mi chiamò e mi disse: “Dalla prossima partita giocherà da terzino fluidificante sulla fascia sinistra. Devi difendere, spingerti sul fondo e crossare in area. Siamo d’accordo?”. 

Da allora mi trasformò da attaccante, e di goal ne facevo abbastanza, in terzino fluidificante. Herrera mi vide ed… assemblò Facchetti in quel ruolo. Scherzi a parte, mi sembra sia doveroso dare a Cesare ( prof. Ciufo) quello che spetta a Cesare! 

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