La neve e le ferite del sisma: per gli arquatani è l’ora della resilienza

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“Non me ne vado da qui, per noi è l’ora della resilienza”. E’ la testimonianza dell’artigiano-artista Filiberto Caponi da suo laboratorio di Pretare, la frazione di Arquata del Tronto distrutta dal sisma. Dopo la devastazione delle scosse del 2016/2017, ecco ora i disagi delle forti nevicate con interruzioni di energia elettrica e condizioni di vita e di lavoro sempre più dure con la neve che ha quasi ricoperto le Sae. “Vivere e lavorare qui è quasi un atto eroico -dice Caponi- ma siamo mossi anche dalla passione siamo resistenti e resilienti.

Filiberto Caponi

Amiamo questi posti e vogliamo che ripartano nonostante la tragicità del sisma. Purtroppo quando nevica o c’è troppo vento spesso e volentieri la corrente e le connessioni vanno via e non è possibile riscaldarci tramite gli split”. Caponi è impegnato anche in altra vicenda che qualche tempo fa lo portò alla ribalta delle cronache internazionali. Una sua foto degli avvistamenti di presunti essere alieni nel borgo di Pretare nel lontano 1993 è finita infatti nel video di una canzone “Pachidermi e pappagalli” di Gabbani senza però informare lo stesso Caponi che ne detiene i diritti d’autore. “Ho contattato e sollecitato legalmente il cantante affinché si risolva al meglio la questione utilizzando il buon senso e la correttezza professionale -spiega Caponi- considerato anche che la storia dell’incontro di Pretare potrebbe diventare un film. Da anni sto cercando non senza difficoltà di raccontare sul grande schermo una esperienza così straordinaria che sarebbe egoistico e stupido non condividerla con quante più persone possibile. Si tratta di un’occasione anche per far ripartire le zone colpite dal tremendo terremoto”.

Le macerie di Pretare ricoperte dalla neve

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