Capitale della Cultura, l’appello degli ascolani: «Non fermiamo il percorso»

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Tanta delusione, una valanga di rabbia esplosa sui social, ma anche la volontà di non lasciare il percorso intrapreso sulla “strada della cultura”. Sono questi i sentimenti che albergano nei cuori e nelle menti degli ascolani a poche di distanza dall’annuncio di Pesaro come Capitale italiana della cultura per il 2024

Il Sindaco di Ascoli Marco Fioravanti

«Questa mancata assegnazione -fa notare il farmacista e scrittore Ugo Quartaroli- poichè ritengo non troppo bello parlare di sconfitta, deve servire come punto di partenza e non come un mancato traguardo. Non può un asseganzione soggettiva, magari legata a scelte politiche, fermare il percorso intrapreso da questa città. Per gli amministratori regionali e comunali valorizzare i beni culturali e paesaggistici di Ascoli Piceno deve essere un obbligo per aiutare una realtà ferita dal terremoto».

Anche Valerio Novelli, imprenditore nel campo del turismo e vice presidente di Asso B&B Marche, analizza con lucidità l’esito del verdetto romano.

«Dal punto di vista imprenditoriale -afferma- sono dispiaciuto per la mancata vittoria per i riflessi dal punto di vista turistico che poteva generare.

Il Comune comunque ha fatto molto per promuovere la cultura cittadina mirando, questa volta, ai canali più giusti senza “sparare” a caso come avveniva in passato. Penso al recente evento televisivo di Freedom su Italia1 che è stato un appuntamento importante per Ascoli. Questa mancata vittoria può essere anche un’occasione di crescita dal punto di vista professionale, turistico e culturale. E’ vero che Pesaro ha Rossini e tante attività culturali consolidate, ma anche noi, pur essendo rimasti per tanto tempo nel nostro “guscio”, possiamo offrire una storia millenaria con tante famiglie che hanno portato il nome di Ascoli nel mondo come i Meletti.

Valerio Novelli

Inoltre -continua Novelli- la candidatura aveva messo in rete tutto il Piceno a partire dai borghi montani spopolati e distrutti dal sisma e che ora dobbiamo essere bravi a recuperare sfruttando anche le opportunità del Pnrr.

C’è bisogno di una nuova mentalità da parte di tutti per rinnovarsi. Anche da una sconfitta possiamo trovare la spinta per migliorarci e qualificarci ancora di più dal punto di vista ricettivo. La vittoria sicuramente poteva darci una spinta importante e ottenere risultati concreti in un arco di tempo definito. La speranza ora è di avere anche noi un riverbero positivo in termini di fluissi turistici dal successo di Pesaro».

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