Clima rovente, non solo per le temperature africane di questi giorni, intorno alla sanità picena. Per domani, venerdì 8 luglio, è atteso (ore 12) il presidio dei sindacati dei dipendenti dell’Area Vasta 5 a palazzo dei Capitani, mentre sul fronte politico si alza lo scontro con l’ex deputato del Pd, Luciano Agostini che spara a zero sull’attuale vertice dell’AV5.
Ma andiamo con ordine iniziando dai sindacati. Le rappresentanze unitarie dei lavoratori rivendicano “il riequilibrio territoriale dei finanziamenti e del fondi contrattuali” oltre al superamento “dell’attuale diffuso precariato attraverso assunzioni e stabilizzazioni, l’implementazione della dotazione organica in relazione ai servizi erogati, il rispetto dei diritti sanciti dalla vigente normativa e dal Ccnl oltre al pagamento di tutte le indennità contrattuali e covid”.
Sul fronte politico, arriva il duro affondo dell’ex deputato e responsabile regionale sanità del Pd, Luciano Agostini che tuona:
“La situazione disastrosa, ai limiti dell’irreparabile della Sanità picena, Esposito si dimetta. Lo spoil system operato sul precedente direttore generale dell’AV5 la cui sola colpa è stata quella di aver gestito in maniera impeccabile la prima fase dell’emergenza pandemica con i migliori risultati raggiunti sul territorio regionale e non solo, l’attuale gestione della sanità nell’Area Vasta 5 individua ora nuovi nemici. In primo luogo i sindacati, che non trovano alcun riscontro alle sollecitazioni in termini sia di disposizioni contrattuali che di mantenimento del livello dei diritti individuali dei lavoratori, in secondo luogo i precari, ai quali non vengono date certezze pur dopo essere stati utilizzati in ogni modo durante la seconda fase della pandemia e che si ha la sensazione possano essere gettati via come scarpe vecchie.
Il tutto accade mentre i dirigenti amministrativi si liquidano una indennità di 31.000 euro che seppur legittima appare quantomeno inopportuna, poiché la somma complessiva di tali retribuzioni determina una cifra importante e che stride con la situazione in cui versano questi lavoratori a tempo.
Somma che stride altresì con gli accorpamenti estivi dei reparti prassi alla quale non assistevamo più da cinque anni. Per questo si ha l’impressione che la sanità picena sia al collasso così come emerso nel corso del consiglio aperto convocato dall’Unione dei Comuni della Vallata del Tronto cassa di risonanza del grido di dolore lanciato dai sindaci da questa realtà e amplificato da operatori sanitari, personale medico e cittadini.
Ciò che però non è davvero più accettabile è questa sorta di caccia all’uomo inaugurata da questa gestione che si perpetra all’interno del sistema sanitario regionale e avviata gettando incomprensibili colpe sul direttore del distretto di San Benedetto del Tronto, proseguita con le incomprensibili decisioni sul direttore di Pediatria, e culminata nel paradosso della nomina del secondo classificatosi nella graduatoria per l’individuazione del primario del reparto di Chirurgia dell’ospedale Mazzoni di Ascoli. In questo caso infatti con un colpo di mano si è deciso di non procedere alla nomina del dottor Guercioni, già facente funzione nonché classificatosi al primo posto nella selezione.
Lo stesso assessore alla Sanità Saltamartini rispondendo all’interrogazione della consigliera regionale di minoranza Anna Casini circa la recente nomina al reparto di Chirurgia ha affermato di non condividere tale scelta operata dal direttore dell’Area Vasta 5 Massimo Esposito perché vi è ‘un conflitto tra analisi e valutazioni e dunque un evidente vizio del provvedimento amministrativo sia in termini di eccesso di potere che di violazione di legge’ realizzando nei fatti un sovvertimento della graduatoria di merito. In concreto però l’assessore non delinea i provvedimenti da attuare rispetto a questa sua considerazione . Mi sarei invece aspettato -conclude- come conseguenza logica, quasi banale, la richiesta di dimissioni dell’attuale direttore Esposito. Non perdo la speranza che ciò possa avvenire in tempi brevi”.