Elezioni politiche, è la notte dello spoglio elettorale con gli exit poll nazionali che danno il centrodestra in netto vantaggio. Dopo la più “pazza” campagna elettorale della storia recente vissuta per la prima volta a cavallo delle ferie estive, alle 23 si sono chiusi i seggi anche nel Piceno. Con qualche coda in più rispetto al passato a causa della novità del tagliando anti frode e del voto concentrato nella sola giornata di domenica (come abbiamo detto QUI). In qualche seggio ascolano del centro storico l’attesa per votare è stata anche di 45 minuti. In calo l’affluenza con alcuni punti in meno, secondo i primi dati non ancora definitivi, rispetto al 2018 quando si recò alle urne il 76,21% degli aventi diritto in tutta la provincia. Ad Ascoli città (dato definitivo) si è registrato un calo di quasi 8 punti percentuali passando dal 78,12% al 70,42%.
Alle 19 nei 33 Comuni del Piceno aveva votato il 53,3% degli aventi diritto rispetto al 60,08 del 2018 con il capoluogo al di sotto della media provinciale (59,21%) e con quasi cinque punti in meno delle precedenti. Sul fronte degli eletti, nonostante il taglio dei parlamentari chiesto e ottenuto a gran voce dei grillini nell’ultima legislatura, il Piceno non perderà i suoi rappresentanti a Roma. Gli eletti marchigiani saranno in totale 15 (10 deputati e 5 senatori) e tra loro sono dati per sicuri, visti i sondaggi della vigilia, l’ex sindaco ascolano Guido Castelli (FdI) capolista nel listino proporzionale del Senato e la deputata uscente sambenedettese Lucia Albano, anche lei nel listino proporzionale della Camera.
E’ considerato eleggibile anche l’ex sindaco di Force, Augusto Curti, del Pd che si trova al secondo posto del listino per Montecitorio dietro la maceratese Irene Manzi. Dall’Abruzzo, invece, dovrebbe tornare alla Camera anche l’ascolanissima Rachele Silvestri, eletta nel 2018 per i grillini poi transitata nel gruppo misto e infine in Fratelli d’Italia dove ha un posto blindato nel listino del collegio Aquila-Teramo. Contano di tornare in Parlamento anche i grillini Giorgio Fede (questa volta alla Camera) e Roberto Cataldi (Senato) candidati sia nei collegi che nel proporzionale. La pattuglia picena potrebbe essere rimpinguata anche dall’ascolana di adozione ed ex assessore comunale Giorgia Latini (Lega) candidata nel collegio maceratese della Camera considerato blindato per il centrodestra.
Inevitabili, in caso di trasloco a Roma di Castelli e Latini (e del fanese Carloni) le ripercussioni sul governo regionale con il governatore Acquaroli costretto ad un corposo rimpasto. In pole position per un assessorato in quota Lega c’è l’ascolano Andrea Maria Antonini con alle spalle una lunga esperienza amministrativa al Comune e alla Provincia. Al posto della Latini dovrebbe andare Daniela Tisi, attuale dirigente regionale del servizio cultura e già nella direzione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.