Il cammino in Coppa si ferma a Genova, ma il campo ha detto che la strada è quella giusta

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L’Ascoli torna da Genova con un pugno di mosche in mano, ma se c’era una squadra che meritava la vittoria tra Sampdoria e Ascoli, negli ottavi di finale della Coppa Italia, erano i bianconeri, sconfitto solo dalla maggiore precisione nei tiri dal dischetto da parte dei doriani. 

L’Ascoli non ha avuto dalla sua la buona sorte nonostante avesse giocato meglio per gran parte della gara della squadra di casa. Ancora una volta le palle inattive si sono rivelate fatali per i bianconeri. Infatti, ad un minuto dalla fine, con l’Ascoli in vantaggio per 2 a 1, il calcio piazzato battuto dalla sinistra ha messo sulla testa di Caputo la palla dell’insperato pareggio. 

Quagliarella chiuso dalla difesa ascolana. L’ex bianconero non è mai riuscito ad essere pericoloso.

Sia ben chiaro: l’eliminazione non è un dramma. Ci poteva stare anche perché, nonostante i grossi problemi che affliggono il club doriano, ultimo in classifica con tre punti, l’Ascoli ha dovuto vedersela contro un avversario di serie superiore. 

Il rammarico è non poter affrontare al “Franchi” la Fiorentina, appuntamento da rimandare alla prossima stagione. Ciò che conta è che fra tre giorni l’undici bianconero sarà chiamato ad affrontare al Del Duca il Cagliari, compagine che ambisce a conquistare un posto per tornare in serie “A”. Questa volta, dopo le ultime due sconfitte casalinghe con Parma e Modena, l’undici bianconero non può permettersi un altro pesante passo falso. Gli isolani stanno stentando a trovare il giusto ritmo campionato ma nelle sue file militano elementi di spessore in grado di fare la differenza in mezzo al campo. Quindi Cagliari che va affrontato con cuore e con testa.   

L’esultanza di Stankovic e dei giocatori blucerchiati intorno al portiere Contini, autore del rigore che ha dato la vittoria alla Samp.

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