Ciip, il nuovo si chiama ancora Alati

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Il 2 giugno scorso scrissi un articolo sulla elezione del nuovo presidente del Ciip. Non abbiamo preso le parti di nessuno dei quattro pretendenti all’ambita poltrona ma chiedevamo soltanto che l’elezione avvenisse senza l’intervento della politica che ha il brutto “vizio” di infilare i propri iscritti di partito. Avremmo voluto che la presidenza toccasse a persona competente per il delicato settore idrico in possesso di un curriculum compatibile per ciò che sarebbe stato chiamato a svolgere. Ebbene, siamo stati accontentati. Per il quinto mandato consecutivo i 59 sindaci chiamati a scegliere il nuovo presidente hanno riconfermato il fermano Giacinto Alati, il quale naturalmente ha formato il nuovo consiglio d’amministrazione con persone a lui vicine. La cosa che ci ha lasciati basiti è stata che su quattro posti riservati ai consiglieri, in ottemperanza della rappresentanza di genere, uno è andato alla commercialista ascolana Maddalena Ciancaleoni. 

Per il nostro sindaco questo risultato è stato ritenuto un grande successo. Noi ascolani siamo abituati ad essere trattati da… ultimi, puntualmente surclassati da Fermo e San Benedetto del Tronto, i cui rappresentanti non perdono occasione per darci un colpo in testa. Il prossimo che riceveremo sarà l’ospedale di Vallata ambito dai politici rivieraschi. 

Caro sindaco Fioravanti, giunto il momento di darsi una svegliata evitando che gli altri ci si mettano regolarmente, come sta avvenendo da tempo, troppo, sotto i piedi.

Tornando al Ciip occupare le poltrone è per chi vive di politica fonte di “potere”. Economicamente la retribuzione non è granchè: 1.100 euro il presidente, 700 euro i consiglieri d’amministrazione. E’ pur sempre un ente di una certa importanza che dà lavoro a 250 dipendenti ed almeno il doppio di lavoratori del connesso indotto.

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