Caro Bucchi, così non va!

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Dopo le due più che deludenti prestazioni contro Perugia e Parma era facilmente prevedibile che sarebbe deflagrata la contestazione dei tifosi bianconeri. A renderla ancor più “rumorosa”, poi, è stato l’episodio di fine partita: i giocatori sono andati, nonostante il “disastro”, sotto la curva Nord per ringraziare i tifosi per il sostegno dato alla squadra. Unico assente, ingiustificato, Christian Bucchi, l’allenatore, il quale ha fornito una giustificazione risibile. “A fine partita entro in campo per salutare la quaterna arbitrale, giocatori e tecnici avversari poi rientro nello spogliatoio“. 

E no, caro mister. A parte che si tratta di un comportamento irrispettoso nei confronti di chi ha pagato il biglietto, quindi contribuisce al suo ingaggio, e di chi ha sostenuto lei e la squadra per tutta la gara, ma la cosa più grave è che, avendo indossato la maglia bianconera da giocatore, era perfettamente a conoscenza dei comportamenti e delle richieste dei tifosi per cui lei si è pienamente meritata la contestazione rivolta a fine partita ma soprattutto quella partita nel piazzale antistante lo stadio. 

Vogliamo essere schietti nei suoi confronti: non abbiamo nutrito sin dall’inizio grande stima come allenatore. Visto poi all’opera, i dubbi sono aumentati. Essere vuol dire anche essere sinceri. La sconfitta con il Parma la coinvolge con una responsabilità, diciamo, al 25%, perché il resto va addebitato ai giocatori, ai loro gravissimi errori tecnici commessi. 

La partita è terminata dopo sei minuti quando Salvi, anziché spazzare il pallone, lo ha gentilmente servito a Tutino che non ha perdonato. Lo svantaggio ha fatto perdere il lume della ragione a tutti. Poi ci si è messo Baumann che con la sua sconsiderata uscita ha favorito il raddoppio dei crociati ed infine il terzo goal, altro errore  alla “Pippo, Pluto e Paperino” dei difensori bianconeri. 

Ma torniamo a noi. Lei ha tutta la responsabile di aver varato una formazione lontana dallo standard migliore. Ancora non si è reso conto che certi giocatori non sono in condizioni atletiche che possano garantire un determinato rendimento per cui dovrebbe tenerli… amorevolmente in panchina. 

Ci risiamo con il pressing: lo subiamo ma non rispondiamo. Sullo 0 – 3 il Parma faceva pressing nella nostra trequarti con 5 o 6 giocatori. Si potrebbe cambiare modulo, a seconda di chi si deve affrontare anche perché il centrocampo sta dimostrando che filtra poco e non rilancia l’azione offensiva. Mister, lasci perdere la costruzione delle azioni partendo dal basso. Non è confacente con le caratteristiche tecniche di alcun i giocatori che si muovono meglio con “sani” rilanci sulle punte o sugli esterni. 

Ci saranno due settimane di sosta quanto mai provvidenziali per analizzare gli errori commessi e trovare le soluzioni giuste ma soprattutto i giocatori… giusti.

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