Massimo Cellino il mangia allenatori, adesso ce l’ha con gli arbitri

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Conobbi l’attuale presidente del Brescia tanti anni fa quando era il presidente del Cagliari. Quella domenica si disputava la partita Ascoli – Cagliari e Cellino era presente al Del Duca, seduto in tribuna stampa. Per tutto l’arco dei 90 minuti non fece altro che inveire contro il direttore di gara ogni qual volta quest’ultimo fischiava una punizione a favore dell’Ascoli. 

A fine partita avemmo uno scambio di opinioni piuttosto… frizzante. Lui continuava ad insistere che la sua squadra era stata danneggiata dalle decisioni del direttore di gara, io non ero dello stesso avviso per cui i toni della discussione si alzarono di qualche decibel. 

Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata tanta ma Cellino è rimasto sempre il Cellino che avevamo conosciuto: al termine della partita Brescia – Ascoli se l’è presa con l’arbitro Gariglio di Pinerolo reo, a suo dire, di aver invertito una punizione che andava assegnata al Brescia e non all’Ascoli. Sempre secondo lui, sugli sviluppi del calcio da fermo Ciciretti ha mandato il pallone ad impattare sulla barriera finendo poi sulla fascia sinistra dove un difensore bresciano ha contrastato fallosamente un bianconero. Altra punizione per l’Ascoli sugli sviluppi della quale è scaturito il colpo di testa vincente di Botteghin. 

L’esultanza di Botteghin dopo il goal segnato al Brescia

Sul contrasto fra Giovane e Nuamah si può anche discutere ma il goal non è stato susseguente al primo calcio di punizione ma successivo al secondo fischiato per un intervento falloso sulla fascia sinistra. In campo proteste veementi dei giocatori bresciani, tanto che il portiere Lezzerini, ottimo protagonista nel corso della partita con interventi risolutori, ha mandato platealmente a quel paese l’arbitro Gariglio guadagnandosi così il cartellino rosso. 

Ma non è ancora finita. Cellino ha imposto ai suoi giocatori ed al tecnico il silenzio stampa sotto forma di protesta nei confronti dell’arbitro. Non è che il “siparietto” abbia cambiato le cose espresse in campo, tantomeno non risulta che qualche bianconero si sia strappato i capelli per non aver potuto raccogliere le dichiarazioni post – partita. 

La morale è che passano gli anni ma Cellino resta sempre un “lamentone”! 

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